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RIFUGIO ALTISSIMO

Cliente:

Concorso

Luogo:

Borno (BS)

La parola rifugio rimanda al concetto di asilo, riparo, difesa, protezione materiale e morale. In questo senso il rifugio è all’origine dell’architettura, ne esplicita la funzione di base.
Rifugio è innanzi tutto un concetto culturale. Per i cacciatori e i pastori che per millenni hanno attraversato le Alpi, rifugio era uno spiovente di granito per difendersi dal temporale o un tetto di calcare dove far riposare le greggi.
Intervenire in un'ambiente naturale pur parzialmente antropizzato significa interagire con gli elementi con lo compongono, dal punto di vista funzionale, materico e paesaggistico. L'area di intervento è vasta e nel tempo ha subito vari interventi infrastrutturali non perfettamente inseriti nel paesaggio. Il bisogno di una riconfigurazione generale che ne declini le funzioni e le inserisca in maniera gentile nel contesto montano ha generato un approccio votato al paesaggio di cui l'architettura diventa parte integrante.
Il progetto riguarda la nuove stazioni di valle e di monte, che saranno parzialmente integrate nel terreno per ridurre al minimo l'impatto visivo e dare massima accessibilità alle strutture ricettive e di risalita, integrando le funzioni all'interno di elementi in continuità tra loro. Questo approccio di eliminazione progressiva di qualsiasi tipo di barriera porta ad una gestione dei flussi fluida e senza interruzioni, dal parcheggio di partenza sino alla piazzola panoramica in copertura del rifugio. L'ascensione al monte altissimo viene declinata nella macro salita della telecabina e nella micro salita interna al rifugio che permette l'utilizzo libero a tutti degli spazi pubblici, delle terrazze panoramiche e della copertura con vista a 360 gradi.

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